Mi consolo con la Phalaenopsis

Tra il freddo di marzo e la pioggia di aprile, sono indietro in tutti i lavori dell'orto; non sono ancora riuscita neanche a mettere le patate...spero almeno in qualche giorno di caldo dopo il primo maggio.

Intanto ho rinunciato alle ferie programmate e sono tornata in ufficio, dove un po' mi consolo guardando la bellissima rifioritura della Phalaenopsis.

Mi era stata regalata ad agosto dell'anno scorso, è rimasta fiorita fino ad ottobre; ho poi tagliato i rametti sfioriti.
La Phalaenopsis è tra le orchidee meno esigenti per ciò che riguarda la quantità di luce necessaria alla fioritura; la mia è vicino ad una porta-finestra rivolta a nord, dove però le tapparelle non vengono mai abbassate, non fa troppo caldo e non ci sono correnti d'aria.

Non ho cambiato il vaso per ora; uniche cure sono state: assicurare un sottovaso ampio sempre rifornito di acqua, ma non a contatto diretto con le radici; un po' di concime per orchidee quando ha iniziato nuovamente a vegetare; innaffiature più o meno una volta alla settimana con acqua del rubinetto. Il vaso trasparente serve a far arrivare la luce anche alle radici, quindi vietati i cache-pot.
Meglio orientare le foglie in direzione della fonte di illuminazione per evitare che, come è successo a me, i fiori crescano in direzione diversa rispetto alle foglie.

Tutto qui. Con pochi accorgimenti è quindi possibile mantenere a lungo queste piante un po' inflazionate ma così eleganti, e godere dei colori e sfumature di queste bellissime "farfalle" vegetali.