Cominciamo a fare un po' di bilanci delle attività nell'orto di quest'anno, con le foto degli infaticabili nonni (delle mie figlie, miei genitori), colonne della piccola squadra di lavoratori che si danno da fare in questo pezzetto di terra.
Cominciamo con le patate.
Ne ho seminate tre file nell'orto, non avevo avuto tempo di preparare altro terreno. Le file erano un po' ravvicinate, il raccolto non è stato eccezionale, circa 900grammi a pianta. Sono cresciute piuttosto in superficie; d'altra parte avevo solo appoggiato i pezzi di patata sotto al telo, come descritto in questo
post.
Rispetto al metodo di Gemma ed Eden ho cambiato il tipo di telo pacciamante; loro usano il materbi, che non fa traspirare l'umidità, io ho usato il tessuto non tessuto nero, che invece trattiene meno l'umidità oltre a riscaldare di più. Comunque come secondo anno non mi lamento, le patate sono sane e di buona pezzatura.
I pomodori quest'anno si sono ammalati meno degli anni scorsi, le poche piogge e il sole hanno contribuito ad un buon raccolto.
Anche per i pomodori, pacciamatura con tessuto non tessuto nero e periodiche spolverate con litotamnio.
E abbiamo potuto fare un po' di scorta di profumi e colori estivi per il lungo inverno.
Angurie: una pianta, un'anguria; buona, ma raccolta con un leggero anticipo. I meloni invece, raccolti un po' in ritardo. E' un'arte da imparare.
I fagiolini quest'anno hanno prodotto moltissimo, seminati un'unica volta a fine aprile, hanno continuato a produrre e ne sto mangiando ancora adesso, sia quelli nani che quelli rampicanti. .
Gli zucchini invece dopo il mese di giugno hanno prodotto pochissimo, credo di aver dato loro troppa poca acqua. Così anche per i cetrioli. Continuano a produrre invece ancora melanzane e peperoni.
Diciamo pure che per essere una principiante, il risultato è stato molto buono, ho faticato, ma ho imparato e mi sono divertita. Sento però di avere ancora tantissimo da imparare, il rapporto con la terra può decisamente migliorare, posso superare la suddivisione in file ordinate, mescolare di più le piante e farle uscire anche nel giardino, rilassarmi un po' e non essere troppo rigida.
Quest'inverno mi attendono gli scritti di Emilia Hazelip e Fukuoka, con l'idea di passare, almeno in una parte, all'orto sinergico per cercare il più possibile di creare un equilibrio tra l'esigenza di "raccogliere" e il rispetto del terreno e della natura in generale.
Il maestro orto ha fatto quindi un bel po' di lavoro: prodotto frutti e ortaggi di ogni tipo, ha permesso di riunire figli, nonni, nipoti, di farli stare all'aria aperta facendo più ginnastica che in palestra, ha dato consapevolezza sul valore del cibo e l'importanza della natura ...insomma, che dire: grazie orto!!!