mercoledì 25 dicembre 2013

Buon Natale


Il tempo è poco e gli impegni tanti, ma ho anch'io il mio "lavoretto" da mostrare. Questa ghirlanda natalizia è frutto di una passeggiata nel bosco e del workshop tenuto dalla bravissima Betti Calani.

Augura a tutti coloro che si trovano di fronte alla mia porta reale o virtuale:
tante gite nei boschi, tante coccinelle negli orti, tanti profumi, tanti colori, tanta serenità e salute.

BUON NATALE A TUTTI!!


lunedì 2 dicembre 2013

Ah sì?

Facciamo parlare gli "...altri Maestri" per qualche indicazione per affrontare la settimana lavorativa, con una storiella zen molto conosciuta, che mi viene spesso in mente.



Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita.
Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.
La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin.
I genitori furibondi andarono dal maestro. "Ah sì? " disse lui come tutta risposta.
Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.
Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce.
La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino.
Hakuin non fece obiezioni. Nel cedere il bambino, tutto quello che disse fu: "Ah sì?"
.


Lo so, non siamo né giapponesi, né monaci zen, ma non sarebbe male imparare a dire un po' più spesso "ah sì?". 
Buona settimana!

Tratto da: "101 Storie Zen" a cura di Nyogen Senzaki e Paul Reps, Adelphi Edizioni, Milano, 1973

domenica 24 novembre 2013

Guarda in su, guarda in giù

Domenica a casa, breve passeggiata con Lala ai giardinetti...ho portato la macchina fotografica, c'era un bellissima luce.



C'è una minuscola pinetina, in un giardino-parcheggio vicino a casa mia. E' un po' di tempo che qui e nel giardino accanto ci sono frequenti episodi di vandalismo nei confronti degli alberi. Spesso si trovano rami spezzati anche di grandi dimensioni, come questo.


Lì vicino, macerie abbandonate qua e là...qui non è la periferia, ma tra corso Peschiera e corso Ferrucci, una zona piuttosto centrale.  A Torino ci sono ben 7 isole ecologiche, ben distribuite su tutto il territorio. Si possono portare anche le macerie.

Mi dispiace per gli alberi e il giardino, e mi dispiace anche per chi non ha di meglio da fare che prendersela con gli alberi e per chi è così idiota da non capire che i luoghi pubblici sono di tutti e che sono i cittadini i primi a doverli custodire.


Meglio guardare in alto; qualche danno ci sarà anche lì, ma intanto godiamoci il tramonto.

domenica 17 novembre 2013

Inquinamento da olio esausto domestico

Sono attenta alla salvaguardia dell'ambiente, cerco di migliorare i miei comportamenti per danneggiare il meno possibile l'ambiente in cui viviamo, leggo tanto, mi informo; so che l'olio del motore delle auto va smaltito negli appositi centri di stoccaggio , ma, accidenti, non sapevo che gettare l'olio esausto ad uso alimentare negli scarichi  fosse così dannoso per la Terra. Non so perchè, ma è un'informazione che non mi è mai arrivata.


L'ho scoperto leggendo un post dell' Ecocorriera dei detersivi bioallegri dedicato appunto al corretto smaltimento dell'olio di frittura: l'olio versato direttamente negli scarichi di casa, arriverà prima ai depuratori, i quali possono esserne danneggiati , e poi alle falde acquifere o ai corsi d'acqua con grave danno per gli ecosistemi.
E' necessario quindi versare l'olio delle fritture, o quello che rimane nei barattoli delle verdure sott'olio o del tonno, in un contenitore da tenere da parte per consegnarlo all'isola ecologica più vicina.
L'olio verrà poi trattato e riciclato, per trasformarlo in lubrificanti vegetali, parte del biodiesel o altri prodotti utili.
Ma perchè non c'è più informazione su questi argomenti così importanti?

mercoledì 6 novembre 2013

Autunno a Masino

Qualche foto scattata all'edizione autunnale della fiera di Masino.


Molti espositori avevano piante fiorite di Rabdosia longituba, un'erbacea perenne molto graziosa per i suoi leggeri fiorellini azzurro-violetti, colore non comune in autunno, che danno il meglio di sè proprio a settembre e ottobre. Diventa alta circa un metro, non ha grandi esigenze, se non un terreno piuttosto ricco e umido e resiste bene al gelo.


Molto graziosa anche la Persicaria virginiana filiformis. E' una perenne che forma un bel cespuglio adatto alle bordure e ai giardini naturali; ha una fioritura molto delicata e foglie verdi  con macchie marroni molto interessanti.


Moltissime piante di echinacea, altra perenne, generosa sia nella fioritura che nei colori, oltre ad essere una pianta officinale utile per rinforzare le difese immunitarie. Tantissime varietà, di tante dimensioni e colori; hanno un'aria rustica, molto bella.


Per chi ama le piante non comuni, c'era questa Aristolochia tricaudata, dai fiori un po' inquietanti viola-nero con tre lunghe code che ricadono verso il basso.


Non solo fiori, anche una bella esposizione di frutti autunnali....


chiedo scusa alla signora, ma non ho potuto fare a meno di notare la similitudine ;-)


e di coloratissimi ortaggi. Baci.

martedì 15 ottobre 2013

M'innamoro facilmente

Si, lo ammetto, ogni volta che vedo un bel giardino (...si, giardino, cosa pensavate...donna onorata sono! ;), me ne innamoro e dico: il mio giardino deve essere così.
Poi vado nel mio campo, non lo voglio ancora chiamare giardino, e non so bene da che parte cominciare per realizzare l'ispirazione avuta dal mio ultimo innamoramento. Così compro qualche pianta che mi piace, cerco di trovare un posto adatto alle sue esigenze, ma il risultato è sempre deludente.



Non potevo quindi farmi sfuggire l'occasione per migliorare partecipando quest'anno al corso di progettazione giardini organizzato dall'associazione Sguardo nel verde, in cui Edoardo Santoro proverà ad insegnarci a sviluppare un progetto per la realizzazione del nostro giardino.
Ieri, nella prima lezione, abbiamo visto quali saranno gli aspetti da approfondire per la progettazione o revisione del giardino e le varie fasi:
- l'ambiente che circonda lo spazio di cui ci vogliamo occupare con le caratteristiche del clima, esposizione, fabbisogno idrico, dimensioni ecc.
- gli obiettivi che ci poniamo, cosa è per noi il giardino, a cosa ci ispiriamo
- la scelta dello stile, dei colori dominanti, dei punti focali, degli effetti prospettici
- il disegno con le dimensioni e gli spazi già presenti, le prime idee del giardino che vorremmo realizzare
- lo studio degli elementi del giardino, cioè piante, strutture, arredi
- l'elaborazione dettagliata del progetto.

Per farci venire più voglia di impegnarci, Edoardo ci ha portato alcuni libri fotografici di giardini.



Mi è subito piaciuto molto il bellissimo...


ops, ho sbagliato foto...




...il bellissimo giardino-orto progettato da Paolo Cattaneo, in cui vi sono molti elementi interessanti: il sentiero in pietra, un cancelletto, delle quinte  di arbusti, l'orto diffuso che si mescola con fiori e piante ornamentali.




Bello anche il giardino di Sandra Migliavacca in cui le calendule sono una cornice colorata ma proteggono gli ortaggi disposti in maniera regolare.
Mi sono  innamorata di questi orti-giardini illustrati nel libro di Paolo Pejrone "Gli orti felici"; è proprio così che vorrei trasformare il mio giardino e credo che saranno la mia principale  fonte di ispirazione.




venerdì 6 settembre 2013

Vacanze a Olmetto beach

Tra lavori di ristrutturazione e passeggiate in montagna, anche quest’anno sono finite le ferie estive.

La sabbia c’era, ma era quella che serviva per rivestire in pietra il cortile.


L’aria del mare arriva dalle montagne che ci separano dalla Liguria, la piscina, per ora è solo un contorno di pietre, ma l'immaginazione è già qualcosa.

Per la necessità di riposare, l’orto è stato un po’ abbandonato, ma l’impianto di irrigazione ha permesso una buona crescita di tutto ciò che avevo seminato.  Anzi, quest’anno ho fatto i conti  con il “troppo”.

Zucchine e zucche trombetta hanno prodotto tantissimo a luglio e prima metà di agosto:



Tanti fagiolini  da raccogliere sotto il sole cocente..


...di tanti colori..



Devo dire però che l'orto era uno proprio uno spettacolo...



Tanti pomodori, forse quest'anno un po' più acquosi dell'anno scorso, ma comunque buonissimi



...e relativo appuntamento con la salsa...



Le patate crescevano così bene che non ho dato nulla per proteggerle dalla peronospora, così in un paio di settimane le piante sono ingiallite e ho dovuto raccoglierle prima del tempo; tante piccole patatine, tante anche rosicchiate dalle arvicole...anche quest'anno meglio non partecipare alla famosa gara....

 il raccolto dell'ultimo w.e.



Per lo più ero ridotta così...



ma mi sono veramente divertita!!!
Baci a tutti.


venerdì 26 luglio 2013

Il giardino botanico del Priorato di Salagon (Viaggio in Francia)

Negli anni Sessanta succede che un artista, pittore e poi scrittore, Pierre Lieutaghi, attratto irresistibilmente dal mondo vegetale, torna a vivere in alta Provenza, a Mane, piccolo borgo medievale situato tra dolci colline, circondato da campi di grano e vigneti.



In mezzo ai campi, su una collinetta, vi è  una chiesa medievale abbandonata da tempo. La sensibilità artistica di Leutaghi, l’amore per le piante e  la collaborazione con altre persone che condividono i suoi interessi, consentono la trasformazione di quel luogo.



Il priorato viene restaurato,  e probabilmente nasce la prima parte del progetto, quella in cui si ricostruisce un giardino come era prima dei viaggi oltre Oceano, con le piante rituali, magiche, alimentari, medicinali.


Poi  però il progetto cresce, si aprono sezioni sulle piante moderne con esemplari botanici dei vari continenti, sulle  aromatiche e i loro profumi, sulle piante cosiddette “semplici”.


L’idea iniziale si espande sempre più, rendendo questa piccola porzione di campagna francese un luogo dove le piante sono accolte, curate, studiate, protette. Il tutto in un’atmosfera  che ricorda gli antichi monasteri benedettini, dove la cultura veniva custodita nel silenzio dei chioschi, in attesa di tempi migliori.


Le attività che vi si svolgono sono numerose; vi afferiscono esperti internazionali per il lavoro di inventario, ricerca e di pubblicazione utile per chi si occupa in qualche modo di botanica.  Molto fornita è la libreria, dove chi legge il francese dovrà trattenersi dalla voglia di portarsi a casa di tutto.


Vale assolutamente una visita anche solo per rendere omaggio al mondo della natura in questa specie di luogo di culto delle piante, e forse anche per vedere cosa può accadere ad una intuizione sostenuta dalla passione e dalla capacità di “crederci”, cioè di sostenere l’idea con la pratica, per  farla crescere passo dopo passo.







lunedì 15 luglio 2013

Ho fatto lo yogurt!

Mi ero formalmente impegnata con  Paola del blog  " Ho fatto il composto!"   a fare un altro passo verso il risparmio nell’accumulo di plastica con la produzione casalinga dello yogurt.  





Così con meno di venti euro ho comprato una yogurtiera a caraffa, mi sono documentata un po’, e ho cominciato a sperimentare la produzione yogurt casalingo, devo  dire con molta soddisfazione.



Si fa così:  si versa un barattolino di yogurt naturale dalla scadenza lontana nella caraffa, si aggiunge poco per volta il latte, mescolando delicatamente. Si chiudono i tappi, si collega la spina e si lascia in caldo la prima volta 12 ore; successivamente basteranno 6/8 ore aggiungendo 3 o 4 cicchiai di yogurt autoprodotto che sarà più ricco di fermenti rispetto a quello industriale.
Se si usa latte  fresco o crudo, deve essere bollito e in questo caso si deve far raffreddare prima di aggiungere lo yogurt o i fermenti comprati in farmacia. Il latte infatti non deve contenere batteri perché entrerebbero in conflitto con i lattobacilli che si usano per produrre lo yogurt; inoltre questi non devono essere inattivati dal calore.
Io preferisco usare direttamente il latte a lunga conservazione uht in quanto è già sterilizzato e non va quindi bollito; può essere intero o parzialmente scremato, per un prodotto più o meno consistente.
Il risultato è comunque uno yogurt cremoso, poco acido, veramente buonissimo. Senza considerare l'aspetto del risparmio, perchè un litro di yogurt viene a costare quanto un litro di latte, cioè da da 1 a 1,50 euro, più qualche centesimo per la corrente elettrica.
Il procedimento con il latte uht è molto semplice; se si tiene accesa la yogurtiera di notte, si risparmia sull'energia elettrica e al mattino lo yogurt è pronto per essere messo in frigorifero ed averlo pronto per il pomeriggio. Si conserva 3 o 4 giorni.
Così niente più barattoli di plastica in giro; l'unica a rimetterci è Lala che trovava molto gusto a lustrare a lucido i vasetti...

Seguendo il blog di Paola sto imparando ad avere più consapevolezza rispetto ai consumi ed alla produzione di rifiuti; possiamo impegnarci, oltre a fare naturalmente la raccolta differenziata dei rifiuti, a produrne sempre meno, anche se mi piacerebbe soprattutto che tanti imballaggi in plastica del supermercato fossero sostituiti con confezioni in carta o cartone o comunque in materiale biodegradabile.
In un prossimo post  aderirò alla insolita proposta di Paola in cui ci sollecita a parlare dei nostri rifiuti.
Grazie a Paola e baci a tutti.



venerdì 5 luglio 2013

E l'orto?

Ma in questo blog che dovrebbe essere un diario dell'orto, di orto non si  parla più?

primo trapianto: tre grandinate a maggio ed è tutto da rifare
Dopo la pausa invernale, piogge e freddo primaverile e grandinate a maggio.

pomodori


Tutto da rifare, ma l'incredibile vigoria delle piante di pomodori ha fatto recuperare un po' del tempo perduto.

cipolle, piselli
zucchini, melanzane, peperoni, costine, cavoli, un po' di tutto in formato mignon
Tutto è in ritardo; di frutta neanche l'ombra ma c'è finalmente qualcosa di verde che sta crescendo.

Come si vede dalle foto, quest'anno lo sfondo principale è il nero del telo  pacciamante in tnt.
Le spontanee che trovano acqua e concime sono incontenibili, perciò, dato che  vorrei evitare di passare i w.e. a strappare erba e che di lavori da fare ce ne sono già tanti, ho deciso di usare il telo il più possibile.
Non è bello da vedere, ma è permeabile all'aria e all'acqua, è resistente e si può riutilizzare per molte volte, dovrebbe durare molti anni. Il nero attira il calore, per cui sarebbe meglio ricoprirlo con erba di sfalcio, per evitare il surriscaldamento e la più rapida evaporazione dell'acqua.
Probabilmente Fukuoka inorridirebbe, ma forse lui non ha dovuto affrontare la gramigna bagnolese indirettamente irrigata e concimata. Anche questa è una forma di adattamento e mi permetterà, spero, di fare qualche bella passeggiata in Val Pellice o in alta Valle Po, dove, per i troppi lavori nel campo, ho ancora tanti posti da scoprire. A presto.

venerdì 21 giugno 2013

Aromaterapia forzata: più calmi con il tiglio?

A metà giugno a Torino, ma sicuramente anche in molte altre città, non c'è scelta; che ci piaccia o no, si fa l'aromaterapia con il  tiglio.


Sono in fiore i circa diecimila Tilia ibrida presenti nei viali e nei giardini della città, perciò praticamente ovunque inaliamo le sostanze odorose emesse dalle loro infiorescenze.


L'albero è di per sé  molto longevo, forte, resistente al freddo e allo smog, ma nello stesso tempo dolce con le sue foglie a cuore e il suo profumo avvolgente.  E' considerato ovunque un albero benefico e protettore.
Ho scoperto che per molte persone il profumo del tiglio riporta all'infanzia; è così anche per me. Forse è il primo profumo di cui ci si accorge  da bambini, nel momento magico in cui si chiudono le scuole e si sta tanto tempo fuori casa.


L'olio essenziale di tiglio influenza il sistema centrale e neurovegetativo, la muscolatura liscia e striata, il cuore, i vasi arteriosi; l'effetto dovrebbe essere soprattutto calmante ed ipnotico.
In città siamo tutti un po' più calmi e meno ansiosi? Sarà per questo che in questo periodo ho sempre sonno?

Sappiate inoltre che per chi volesse assicurarsi un amore duraturo e fedele, cosa purtroppo non molto comune ai nostri giorni, potrebbe essere utile legare un ramo di tiglio e uno di quercia con un nastro verde. Sembra poi che  i fiori di tiglio in un sacchetto di seta proteggano dai cattivi influssi e portino calma e serenità.


domenica 26 maggio 2013

Gita di fine anno a Courson e giardini francesi

A conclusione del corso di giardinaggio, il Maestro di giardino Edoardo Santoro ha organizzato un bellissimo viaggio di fine anno con tappe in giardini della Provenza, in Borgogna e Ile de France, fino a Courson, la mitica mostra mercato che si svolge a sud Parigi.
Ad uso di qualcuno che voglia organizzare per proprio conto un bel viaggio enogastronomico unito ai colori e profumi dei giardini, riporto l'itinerario e vi racconto qualcosa di ciò che ho avuto il piacere di vedere.

Partenza da Torino; prima meta giardino del priorato di Salagon a Mane e nel pomeriggio giardino di Val Joanis a Pertuis; secondo giorno il giardino dell'Alchimista a Eygalière e trasferimento in Borgogna per vedere Castello e giardino di Berze le Chatel;  il giorno successivo interamente dedicato alle Journèè des plantes de Courson; quarto e ultimo giorno visita al castello e giardino di Vaux le Vicomte, vicino a Parigi, e lungo viaggio di ritorno.

77 allegri amanti della natura capitanati da Edoardo in primo piano

In questo post  vi racconterò qualcosa della mostra-mercato di Courson; ai giardini dedicherò degli altri post per inserire un po' più di foto, le quali spesso raccontano più delle parole.



Les Journée des plantes - Courson
Una delle manifestazioni più importanti in Europa, forse seconda solo a quella di Chelsie, una vera manna per  chi, per passione o lavoro, si interessa di giardinaggio. 300 espositori, si trova di tutto, piante di ogni tipo, accessori, strumenti per giardino.
Visita piacevolissima per chiunque, richiede almeno un'intera giornata per poterla visitare in maniera approfondita; verrà apprezzata di più ovviamente da chi conosce bene le piante, e purtroppo non è il mio caso; meglio andarci preparati perchè è un'opportunità per trovare esemplari di piante a volte difficili da reperire nei nostri garden e vivai. Vale in ogni caso la visita.
Come a Masino, le bancarelle sono inserite in una bella cornice verde, in questo caso un romantico parco all'inglese che circonda un castello del XVII secolo. Ecco qualche foto:


il parco
pelargonium da collezione
uno dei geranium che ora è sul mio terrazzo

aromatiche
salvie di ogni tipo
salvie decorative fiorite
una vetrina di primule
passiflore
perenni di ogni tipo; in primo piano l' euphorbia chamaleon che ho portato a casa
aquilegie

un mosaico di piccole piante per giardini rocciosi
la nuvola fiorita del Thalictrum
un'infinità di heuchere
decorazioni per il giardino
e molto, molto di più.
Nonostante le raccomandazioni, è stato difficile contenere gli acquisti; perciò ci siamo dovuti ingegnare per trovare il modo di sistemare le piante nell'autobus a due piani che conteneva già 77 persone, nessun posto libero.

ogni spazio è stato sfruttato

scomodi ma felici
piante scelte anche per le dimensioni
un vero green-bus

(continua)