martedì 15 luglio 2014

Trattato teorico ma soprattutto pratico di peronospora del pomodoro



"Scheda informativa: Peronospora del pomodoro"
da questo link

una settimana fa avevano solo qualche macchia sul fusto e qualche foglia  accartocciata...

"L’agente della Peronospora del Pomodoro è la Phytophthora infestans, un fungo polifago appartenente alla famiglia delle Peronosporaceae. Oltre il pomodoro questo patogeno, che comprende diversi biotipi a parassitismo specializzato, attacca altre specie vegetali come la patata o altre Solanacee sia spontanee che coltivate."  

Ah,  vediamo che succede anche alle patate, le melanzane e i peperoni...

"La peronospora colpisce indifferentemente piante presenti in pieno campo o in coltura protetta in relazione a particolari condizioni climatiche: umidità stagnante, rugiada intensa, piogge ravvicinate e temperature non molto elevate."

E già, quasi tutti gli anni è così a Bagnolo (un nome, un programma); quest'anno peggio però...

 "I sintomi dell’infezione si manifestano in tutti gli organi della pianta e possono portare nei casi più gravi a una perdita del raccolto sia per avizzimento e diseccamento della pianta sia per distruzione diretta dei frutti. Sulle foglie la malattia si presenta sotto forma di macchie decolorate irregolari, localizzate marginalmente o internamente al lembo, che successivamente imbruniscono assumendo prima un aspetto verde scuro e poi bruno-bronzeo."

erano quasi cento piante, forti e vigorose

Si, si, confermo...

"L’attacco sui frutti interessa generalmente le bacche ancora verdi e si manifesta inizialmente con la presenza di aree edematose e irregolari che successivamente si disidratano e divengono represse. Contemporaneamente i tessuti interni si raggrinziscono, imbruniscono e assumono una consistenza stopposa."

Non li ho fotografati da vicino, ma sono proprio così... 

"Solo in condizioni di elevata umidità dell’aria si può riscontrare sulla parte colpita del frutto la presenza di una muffa biancastra. La bacca una volta colpita interrompe la maturazione, si distacca dalla pianta e successivamente marcisce.
Durante il periodo invernale il patogeno sverna sui residui vegetali sotto forma di micelio per poi riprendere la sua attività infettiva durante il periodo primaverile. L’emergenza degli sporangiofori si ha quando l’umidità dell’aria supera l’85% e la temperatura ottimale è di 22°C mentre per la formazione degli sporangi è necessario un tasso di umidità superiore a 90% e una temperatura tra 18°C e 24°C." 

Questo luglio è stato piovoso e fresco, l'ideale per questi sporangi...

"Gli sporangi successivamente vengono trasportati attraverso l’acqua e il vento sugli organi della pianta dove in base alla temperatura germinano direttamente per micelio (18°C) o indirettamente per liberazione di zoospore mobili. L’incubazione varia tra 60 e le 144 ore a seconda della temperatura, del tipo o varietà di ospite. I periodi più brevi si hanno intorno a 20°C - 23°C che corrispondono all’optimum per l’accrescimento del micelio."

E vai col micelio!

si vede ancora qualcosa di verde, ma dal vivo lo spettacolo è desolante

"La lotta contro la peronospora del pomodoro avviene attraverso l’utilizzo di anticrittogamici che devono essere somministrati tempestivamente, non appena si verificano le condizioni termo-igrometriche favorevoli per lo sviluppo del patogeno."

Già, peccato che io sia presente nell'orto solo nei week end...

 "Gli antiperonosporici possono essere suddivisi in due grandi categorie a seconda della modalità di azione e dei periodi di persistenza: prodotti di copertura e prodotti endoterapici. I primi vengono utilizzati a scopo preventivo e devono essere somministrati prima dello scadere del ciclo infettivo basandosi sul decorso delle condizioni climatiche. Tra questi si ricordano: l’Anilazina, il Clortalonil, il Diclofluanide, gli ossicloruri e e idrossidi di rame da preferire quando si devono combattere anche infezioni batteriche, la Poltiglia bordolese, i ditiocarbammati solo in coltura protetta e alla fioritura del primo palco."

Ho fatto qualche trattamento con rame Caffaro Blu, ma gli sporangi fetenti se la ridono...

Ringrazio la Regione Sardegna per le spiegazioni esaurienti; conoscevo la peronospora; due anni fa avevo fatto una copertura un po' posticcia volata via con un temporale, ma i danni erano limitati; l'anno scorso ha piovuto poco nei mesi caldi e il raccolto era stato abbondante; quest'anno scioccamente non ho tenuto conto del rischio e abbiamo lavorato duramente su tante piante.
Mal comune mezzo gaudio, anche i vicini sono nella stessa situazione. Per l'anno prossimo, meno piante e una bella copertura. Baci.