Si possono avere notizie sul parco qui o in altri siti sul web; io propongo qualche foto di questo giardino che ci fa viaggiare intorno al mondo con la suggestione delle piante che vi sono ospitate.
La Gunnera manicata, detta anche Rabarbaro gigante o Erba dei dinosauri, con le sue enormi foglie ci porta nelle zone fluviali del Brasile, da cui ha origine. Richiede moltissima acqua per crescere, ma non è difficile da coltivare, cresce anche in vaso.
Con la Colocasia andiamo invece in India e in Bangladesh, dove è molto diffusa; viene chiamata anche "la pianta dalle foglie a forma di orecchie di elefante". La Colocasia esculenta in particolare, denominata comunemente Taro, produce radici rizomatose che stanno alla base dell'alimentazione di popolazioni sudamericane, asiatiche e africane.
Se vogliamo, possiamo andare nelle giungle della Malesia da cui ha origine il banano. Il signor Montevecchi, proprietario e curatore di Villa Bricherasio, mi diceva che i diversi esemplari presenti nel giardino, vengono spostati, durante l'inverno, nelle serre riscaldate. Ho scoperto così che i banani in realtà non sono alberi, ma piante erbacee che crescono da un bulbo- tubero.
Le tillandsie sono state definite da qualcuno come "le figlie del vento"; non amano la terra e in sud America, dove sono diffuse, le potremmo trovare sulle ringhiere delle case o appese ai fili della luce. Sono piante epifite, si nutrono con l'acqua e i sali minerali disciolti nell'aria, aiutate anche da colonie di batteri azoto fissatori. In Italia a volte si trovano nei bagni di volenterose coltivatrici di piante :-)
Questa è la regina delle piante acquatiche, dedicata appunto alla regina Vittoria. Non sono molti i giardini che possano vantare la presenza della Victoria cruziana coltivata all'aperto; a Villa Bricherasio cresce senza problemi nei Pantanal, dal portoghese pantano che significa palude, come sono stati chiamati i laghetti sparsi nel giardino, richiamando il nome dell' immensa pianura alluvionale che si estende tra Brasile, Bolivia e Paraguay, dove è la Victoria è diffusa. Le foglie arrivano anche a tre metri e più di diametro, lisce sopra e molto spinose nella pagina inferiore. I pareri sono discordanti sul peso che possono sorreggere, ma il sig. Montevecchi mi ha mostrato la foto di una bambina seduta sulle magnifiche foglie come su una barca.
Troviamo poi molte graminacee ornamentali, come la Calamagrostis acutiflora, il Carex, varie Festuche, i Pennisetum, che danno un tocco di selvaggio al giardino e che mi portano direttamente nelle steppe caucasiche, almeno nel mio immaginario.
Viaggiare è bello ma un po' faticoso, perciò non vi porto in Australia con gli Eucalipti, in Inghilterra con i roseti di rose antiche, o sulle Alpi attraverso un alpineto che ospita più di mille specie di Crassulacee diverse, e tra le tantissime altre piante che si possono ammirare in questo bellissimo giardino. Vi consiglio però, se venite da queste parti, di non perdere l'occasione di visitarlo.